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Facebook vuole accedere alla foto che non hai condiviso

Meta sta testando una nuova funzionalitร  su Facebook che permette di caricare automaticamente nel cloud le foto presenti nella galleria degli utenti anche se non sono mai state pubblicate. L’obiettivo รจ quello di offrire suggerimenti sui contenuti da condividere, come per esempio collage, ricordi o restyling in stile AI per occasioni come i compleanni o altri eventi importanti. Dietro questa novitร  vi sarebbero perรฒ dei rischi facilmente intuibili per quanto riguarda la tutela della privacy.

Cosa puรฒ fare Facebook con le nostre foto?

La nuova feature di Facebook, attualmente in fase di test, viene presentata come “totalmente opzionale” e disattivabile in qualsiasi momento. Attivandolo l’utente acconsente perรฒ all’analisi di immagini private da parte dell’AI di Meta. Inclusi volti, date di scatto, oggetti e persone presenti nelle foto. L’azienda si riserverebbe inoltre il diritto di “conservare e utilizzare” queste informazioni.

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Meta ha chiarito che, per ora, Facebook non sta usando le immagini non pubblicate per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Nulla vieta perรฒ che non possa farlo nel prossimo futuro. Le condizioni d’uso attuali, infatti, non specificano chiaramente se questo particolare tipo di contenuti privati siano esclusi dall’impiego per il training delle AI.

Le differenze con Google Foto

Il confronto con Big G รจ in questo caso inevitabile. Anche Google Foto offre dei suggerimenti tramite la AI ma sottolinea di non elaborare le immagini private per addestrare i suoi modelli generativi. Facebook lascia invece il dubbio su quale possa essere la loro destinazione d’uso.

Un aspetto da tenere in considerazione riguarda la durata della conservazione dei dati. A questo proposito Meta afferma di recuperare solo i contenuti degli ultimi 30 giorni ma ammette che alcuni suggerimenti potrebbero includere dei media piรน datati.

Gli utenti possono comunque disattivare questa funzionalitร  e chiedere la rimozione dei contenuti non pubblicati dal cloud. Il fatto stesso che l’azienda tenti di superare la barriera della pubblicazione consapevole, cioรจ la decisione volontaria di condividere o meno una foto, pone perรฒ degli interrogativi riguardo al rispetto della riservatezza.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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