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Google rimuove 10 miliardi di link a siti pirata

Come sottolineato nel suo ultimo rapporto sulla trasparenza, Google ha registrato numeri inediti nella lotta contro la pirateria online, ricevendo oltre 10 miliardi di richieste di rimozione di link dai risultati di ricerca. Si tratterebbe di un effetto della crescente pressione dei detentori di diritti d’autore (case discografiche, editori, studi cinematografici..) per limitare la diffusione di contenuti protetti da copyright distribuiti illegalmente su Internet.

La mole di richieste gestita da Mountain View ha subito una crescita esponenziale negli ultimi anni, con oltre 2.5 miliardi di richieste solo nel 2024. Circa 50 milioni di segnalazioni a settimana.

Le nuove misure di Google contro la pirateria

La crescita della pirateria ha spinto Google a sviluppare strumenti e algoritmi avanzati che aiutano a identificare e declassare i siti web che distribuiscono illegalmente contenuti anche grazie alla pagine dei risultati di ricerca. Contribuendo a ridurne la visibilità per gli utenti.

Nonostante questi interventi, il volume di richieste di rimozione continua però a salire. I detentori di diritti d’autore basano le proprie istanze sul DMCA (Digital Millennium Copyright Act) per inoltrare segnalazioni ufficiali, costringendo di fatto Google a rimuovere o limitare l’accesso ai contenuti illegali. Questo processo è diventato sempre più automatizzato, con aziende e gruppi anti-pirateria che inviano segnalazioni senza soluzione di continuità.

Una parte rilevante delle richieste di rimozione sarebbe provenuta da pochi operatori: il 15% delle segnalazioni totali è stato inoltrato dal gruppo anti-pirateria Link-Busters, mentre i dieci principali detentori di diritti rappresenterebbero complessivamente circa il 40% dei link segnalati.

Oltre ai tradizionali siti incentrati su Torrent, i portali di streaming e di hosting file sono tra i maggiori destinatari delle segnalazioni, diventando il nuovo obiettivo primario per i detentori di copyright.

Il problema dei falsi positivi

Nonostante la possibilità di gestire un volume massiccio di richieste, non tutte le segnalazioni risulterebbero accurate. Google avrebbe rilevato infatti che una parte delle richieste risulterebbe duplicata o includerebbe degli errori, rendendo necessario un controllo preventivo prima della rimozione.

Questo è fondamentale per garantire che solo i contenuti effettivamente pirata siano eliminati e che i contenuti legittimi non siano penalizzati da falsi positivi.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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