Pressato dallo scandalo Cambridge Analytica e dalle polemiche riguardanti la registrazione di telefonate ed SMS da parte di Facebook, Mark Zuckerberg ha deciso di rinnovare il suo impegno per rendere le proprie applicazioni più sicure dal punto di vista della privacy. Il cambiamento dunque ci sarà, ma forse non potrà essere immediato.
Lo stesso CEO di Menlo Park avrebbe ammesso che saranno necessari anni prima di risolvere i problemi che attualmente coinvolgono la sua creatura: trattandosi di un social network alla cui vita partecipano oltre 2 miliardi di persone sarebbe illusorio pensare che il cambio di rotta ormai necessario possa essere effettuato a breve.
Nelle sue affermazioni Zuckerberg non avrebbe fatto riferimento soltanto al trattamente dei dati personali da parte di aziende terze, ma anche di fenomeni come per esempio le fake news utilizzate per condizionare la campagne elettorali. Per porre un freno a queste ultime il gran capo di Facebook avrebbe ammesso che pochi mesi di lavoro non saranno sufficienti.
Per la precisione Zuckerberg avrebbe fatto riferimento ad un’attività della durata di almeno 3 anni (uno dei quali già passato), arco di tempo durante il quale ben 14 mila dipendenti di Menlo Park dovranno operare per far quello che gli algoritmi fino ad ora utilizzati per il controllo sui contenuti non sarebbero risusciti a portare a termine.
Chiamato a rispondere alle recenti critiche di Tim Cook nei confronti della cattiva gestione del caso Cambridge Analytica da parte di Facebook, Zuckerberg avrebbe definito le parole del CEO di Cupertino "superficiali e ridicole". Quest’ultimo aveva infatti affermato che Apple non si sarebbe mai potuta trovare nella stessa sutuazione di Menlo Park.