Intervistato da ReCode anche Tim Cook, CEO della Casa di Cupertino, ha voluto dire la sua riguardo al caso che vede recentemente coinvolti Menlo Park e la società di analisi Cambridge Analytica, un vero e proprio scandalo di livello mondiale incentrato sull’utilizzo illecito dei dati degli utenti di Facebook per finalità elettorali.
Riguardo a tale vicenda il massimo dirigente di Apple ha dovuto rispondere ad una semplice domanda: "Come si sarebbe comportato se si fosse trovato nella stessa situazione di Mark Zuckerberg?", la risposta è stata breve e probabilmente anche sottilmente saracastica: "La mia azienda non si sarebbe mai trovata in una situazione del genere".
Del resto Cook ha sempre fatto un vanto del disinteresse di Apple nei confronti di un mercato che si basa sulla raccolta e la compravendita dei dati sensibili, anzi, in alcuni casi la Mela Morsicata si è posta in pieno contrasto con le autorità statunitensi (leggasi FBI) per difendere il diritto alla privacy dei propri utenti.
Al Sito in Blue il CEO avrebbe rimproverato la mancata implementazione di misure preventive che avrebbero impedito a società come Cambridge Analytica di venire in possesso di informazioni riservate. Dal canto suo Cupertino avrebbe sviluppato un concetto del tutto diverso di monetizzazione, basato sulla vendita dei propri prodotti.
Ancora più interessante l’affermazione di Tim Cook per la quale Apple, a differenza di altre aziende, non considera i propri clienti come dei "prodotti", questo approccio verrebbe invece utilizzato dai social network che baserebbero la generazione di gran parte dei propri profitti sulla cessione di dati personali a realtà di terze parti.