Gli avvocati del colosso di Mountain View avrebbero sporto denuncia contro i responsabili della Epic Games per violazione contrattuale, quest’ultima è nota sia per il suo titolo videludico più famoso, il mobile game free-to-play Fortnite, che per un’altra vicenda legale dai risvolti molto simili che la vede contrapposta alla Casa di Cupertino.
L’accusa riguarderebbe l’introduzione di un sistema per i pagamenti in-App alternativo a quello messo a disposizione dal Play Store di Google, se il giudice chiamato a decidere sulla vicenda dovesse dare ragione a Big G, Epic Games potrebbe essere condannata a riconoscere alla controparte tutte le entrate non godute a causa delle commissioni non corrisposte.
La battaglia legale è quindi in atto ma in questo caso il primo attacco non sarebbe stato sferrato da Google, nella seconda metà di agosto infatti Epic Games aveva deciso di denunciare il gruppo capitanato da Sundar Pichai per abuso di posizione dominante nel settore della App mobile. Tale iniziativa era stata una conseguenza della cancellazione di Fortnite dal catalogo del Play Store.
Google contrattacca: esistono altri marketplace oltre al Play store
Quella di Mountain View sarebbe quindi a tutti gli effetti una controdenuncia, anche per via del fatto che, a differenza di quanto accade con l’App Store, Google non obbliga gli sviluppatori a distribuire le proprie applicazioni soltanto tramite il Play Store. Diverse aziende tra cui Huawei e Samsung offrono marketplace alternativi da cui scaricare titoli per Android.
L’obbligo di ricevere i pagamenti in-App attraverso il Play Store sussisterebbe soltanto per le applicazioni pubblicate all’interno di esso, quindi a parere di Big G Epic Games dovrebbe pagare una percentuale su tutte le transazioni che le hanno permesso di monetizzare bypassando le commissioni richieste per l’attività commerciale sulla piattaforma.