Secondo alcune indiscrezioni Google starebbe lavorando per migliorare il proprio Assistente Virtuale integrandolo con un modello generativo. In questo modo l’applicazione dovrebbe funzionare in modo più simile a Bard, il chatbot che gli sviluppatori di Mountain View hanno lanciato come soluzione alternativa a ChatGPT di OpenAI e Bing Chat di Microsoft.
Per il momento la compagnia californiana non avrebbe fornito alcuna conferma a riguardo. Stando però a quanto dichiarato da Jennifer Rodstrom, direttrice della divisione Communications & Public Affairs di Big G, sarebbero già in corso delle sperimentazioni basate sui modelli linguistici con l’obbiettivo di migliorare il funzionamento dell’Assistente.
Se questo progetto dovesse essere effettivamente portato a termine, cosa che con tutta probabilità accadrà, la nuova versione della piattaforma animata dall’Intelligenza Artificiale potrebbe essere integrata in diversi dispositivi che la supportano come per esempio gli smartphone, gli smart speaker, i sistemi di automotive e gli smart display.
In attesa di ulteriori dettagli, sembrerebbe che internamente a Google questa nuova release venga definita come una variante "supercharged" (letteralmente: "sovralimentata") dell’Assistente. Quest’ultimo è già in grado di rispondere alle interazioni vocali ma potrebbe essere presto ancora più efficace dal punto di vista delle interazioni con gli utenti.
Questo significa probabilmente che Sundar Pichai e soci hanno già creato un team di esperti incaricato di occuparsi del progetto. Quest’ultimo potrebbe migliorare la user experience durante l’utilizzo dell’Assistente ma dovranno essere prese in considerazione anche tutte le possibili implicazioni di un modello generativo integrato in device destinati all’uso domestico.