C’è stato un tempo in cui il brand BlackBerry era sinonimo di smartphone, prima di Nokia e soprattutto prima dell’iPhone l’azienda canadese si era infatti imposta grazie ai suoi dispositivi molto orientati al business e alla sicurezza, con un sistema di cifratura dei dati che negli USA era stato adottato persino dal personale della Casa Bianca.
Ora invece, dopo alcuni tentativi di rilancio basti sull’offerta di device Android, la compagnia ha deciso di dismettere tutti i propri asset principali compresi i non pochi brevetti registrati nel corso degli anni. Questi ultimi riguardano non soltanto tecnologie per la realizzazione dei cellulari, ma anche sistemi di networking e gestione della messaggistica istantanea.
Ad acquistare questo portafoglio di brevetti sarebbe stata la Catapult IP Innovations, un gruppo di cui nessuno ha mai sentito parlare per il semplice fatto che è stato creato proprio per la conclusione di questa operazione. Per quanto riguarda l’investimento, si parla di circa 600 milioni di dollari dei quali 450 milioni versati in contanti nelle casse del venditore.
I portavoce di BlackBerry avrebebro confermato la cessione dei brevetti sottolineando che il loro passaggio di proprietà non comporterà alcuna interruzione di servizio, gli utenti che ancora oggi fanno riferimento all’ecosistema e all’infrastruttura dell’azienda creata da Mike Lazaridis potranno continuare ad utilizzare i prodotti acquistati.
E’ però necessario ricordare che i servizi dedicati ai dispositivi basati sulle piattaforme BlackBerry OS 7.1 (o release precedenti), BlackBerry 10 e BlackBerry PlayBook OS 2.1 hanno già smesso di funzionare. In sostanza chi dovesse possederli non avrà la possibilità di utilizzarli per effettuare delle telefonate, inviare degli SMS o navigare su Internet.