Come è noto Aruba ha confermato che il suo servizio SPID diventerà a pagamento al primo rinnovo, si pagheranno infatti 4.90 euro all’anno + IVA. Stesso discorso per quanto riguarda InfoCert che richiederà la medesima somma (5,98 euro in totale) a partire dal 28 luglio 2025. A questo punto anche altri operatori del settore, se non tutti, potrebbero abbandonare la formula gratuita. Ma quali sono le ragioni di questo cambiamento?
Un problema di contributi statali
Nelle scorse ore AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha reso noto che il contributo statale pari a 40 milioni di euro previsto dal Governo Meloni nel corso del 2023 non sarebbe stato ancora sbloccato. Tali fondi dovrebbero essere utilizzati per l’adeguamento delle infrastrutture dei provider ma, nonostante uno stanziamento autorizzato a marzo 2025, risulterebbero ancora indisponibili per questioni burocratiche.
Ora, il 9 luglio la convenzione tra lo Stato e gli operatori arriverà a scadenza e per questi ultimi, in mancanza dei contributi promessi, sono disponibili tre alternative:
- continuare ad erogare il servizio SPID in perdita per il prossimo biennio;
- smettere di erogare il servizio;
- fornire lo SPID a pagamento quando un utente decide di rinnovarlo.
Perché lo SPID di InfoCert diventa a pagamento
A questo proposito abbiamo l’esempio di InfoCert i cui responsabili hanno motivato la loro scelta facendo riferimento alla ripartizione delle quote derivanti dal contributo statale. I fondi vengono distribuiti infatti tra 12 provider, questo significa un massimo di 2.6 milioni di euro per destinatario.
Dato che la compagnia avrebbe investito tra i 20 e i 30 milioni di euro per i costi correlati alla gestione dello SPID, una somma del genere non sarebbe sufficiente per recuperare quanto speso. Da qui la decisione di rendere il proprio servizio SPID a pagamento.
Qual è la posizione del Governo in tutto questo? L’esecutivo non ha mai nascosto di preferire la CIE (Carta di Identità Elettronica) come mezzo di accesso ai servizi della PA. Motivo per il quale non è da escludere che in futuro lo SPID possa essere abbandonato.
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