Eddy Cue, vicepresidente senior dei servizi di Apple, รจ tornato in tribunale a Washington per difendere uno degli accordi piรน redditizi dell’azienda: i 20 miliardi di dollari all’anno che Google versa per essere il motore di ricerca predefinito su Safari. Al centro di tutto vi รจ la causa antitrust contro Big G in cui il Dipartimento di Giustizia USA ha accusato l’azienda di aver monopolizzato il mercato delle ricerche online.
L’AI minaccia il predominio di Google
Durante il processo Cue ha sottolineato che l’intelligenza artificiale sta giร minando il predominio di Google e potrebbe farlo meglio dei tribunali. A marzo, per la prima volta in 22 anni, Apple avrebbe osservato un calo nel volume di ricerche su Safari. Segnale che molti utenti iniziano a preferire chatbot AI per ottenere informazioni anzichรฉ affidarsi ai motori di ricerca tradizionali.
Cue ha perรฒ difeso la validitร dell’accordo con Google sostenendo che eliminarlo danneggerebbe Apple senza necessariamente penalizzare Mountain View. A suo parere, infatti, l’idea che Google abbia fatto qualcosa di sbagliato e che poi possa risparmiare soldi a spese di Apple sarebbe folle. Anche senza un accordo gli utenti continuerebbero a scegliere Google ma Apple non riceverebbe piรน la sua commissione.
Il governo usa vuole separare Chrome da Google
Il Dipartimento di Giustizia propone perรฒ delle misure molto drastiche tra cui quella di forzare Google a condividere i suoi dati di ricerca con i concorrenti o separare il browser Chrome dal resto dell’azienda. Al contrario, Big G vorrebbe solo delle limitazioni sugli accordi esclusivi. Apple, da parte sua, spera invece in una soluzione che non intacchi le attuali entrate miliardarie.
Cue ha riconosciuto che Apple non ha investito in un proprio motore di ricerca proprio grazie al patto con Google. L’azienda preferisce puntare su innovazioni in cui puรฒ offrire un reale vantaggio. Con l’AI in rapida crescita il cambiamento sarebbe ormai alle porte.