Secondo alcune stime effettuate dalla Commissione Europea, un incremento pari a 10 punti percentuali degli investimenti in soluzioni Open Source potrebbe determinare una crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo) tra lo 0.4 e lo 0.6% Nel contempo si spianerebbe la strada per la creazione di almeno 600 nuove imprese innovative.
Tale previsione sarebbe stata effettuata tenendo conto degli andamenti relativi agli anni passati. Nel 2018, ad esempio, gli investimenti in applicazioni Open Source si sarebbero assestati intorno al miliardo di euro determinando un impatto economico ad alto moltiplicatore con una crescita del PIL misurabile tra i 65 e i 95 miliardi di euro.
Il ricorso a software rilasciati sotto licenza permissiva potrebbe dar luogo ad ulteriori vantaggi, tra cui quelli di rendere i committenti maggiormente indipendenti dai vendor (e di conseguenza dalle condizioni d’uso delle loro licenze commerciali) e di limitare i costi derivanti dalla necessità di acquistare un’applicazione di tipo closed source.
Al di là delle stime, è bene precisare che la Commissione Europea ha già dato vita ad iniziative mirate alla diffusione del software Open Source presso le amministrazioni pubbliche degli stati membri, a tal proposito esiste ad esempio un piano per il periodo tra il 2020 e il 2023 che ha proprio l’obbiettivo di portare il software libero in ambito istituzionale.
Tale strategia rientra nel quadro del progetto Digital Europe che punta a formare almeno 20 milioni di professionisti ICT garantendo l’equilibrio di genere, dotare almeno l’80% della popolazione di competenze informatiche, diffondere le connessioni in 5G su tutto il territorio UE, digitalizzare i servizi pubblici e facilitare la Digital Tranformation delle imprese.