Oggi molto diffuse soprattutto presso chi viaggia frequentemente e vuole navigare su Internet con maggiore sicurezza, le VPN (Virtual Private Network) mettono a disposizione diverse funzionalità tra cui la crittografia dei dati, la possibilità di simulare la connessione da un paese differente da quello in cui ci si trova e, non ultimo, il blocco dell’advertising.
Gli sviluppatori di Google sono coscienti di questa nuova tendenza e in piena estate hanno modificato alcune regole per la realizzazione delle applicazioni pubblicabili sul Play Store, introducendo tra l’altro una policy che dal 1° novembre 2022 obbligherà le software house ad utilizzare la classe VPNService nei software VPN per il sistema Android.
VPNService svolge una funzione di tunnelling verso servizi remoti, rendendo più sicuro lo scambio delle informazioni con i server. Tale feature presenta però alcune limitazioni in quanto la classe non può essere utilizzata per la raccolta di informazioni personali senza che l’utente finale abbia fornito il proprio consenso dopo la lettura di un’informativa.
La stessa classe dovrebbe prevenire i tentativi di manipolazione o redirect del traffico con l’obbiettivo di massimizzare la monetizzazione, nel caso delle VPN si tratta di un limite abbastanza rilevante in quanto, per esempio, non sarà possibile rendirizzare l’advertising in un Paese differente da quello in cui l’utilizzatore ha avuto accesso alla Rete.
Stesso discorso per le feature di ad-blocking, le nuove regole infatti non consentono il blocco del traffico verso piattaforme pubblicitarie. In sostanza questo significa che alcune delle VPN più note non potranno più utilizzare i propri filtri per l’advertising a livello di device, mentre almeno per ora sembrerebbe consentito il blocco della pubblicità direttamente sul Cloud.