Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX nonché unico proprietario di X, ha reso noto che il codice sorgente di Grok sarà presto disponibile sotto licenza Open Source. Il chatbot è attualmente accessibile soltanto dagli utenti che hanno sottoscritto la formula X Premium+ ma non è ancora utilizzabile da quelli italiani, neanche a pagamento.
This week, @xAI will open source Grok
— Elon Musk (@elonmusk) March 11, 2024
Per capire le ragioni di questa scelta è utile ricordare che qualche giorno fa il miliardario sudafricano ha deciso di presentare una denuncia contro OpenAI, accusando l’azienda di Sam Altman e soci di aver abbandonato la sua mission iniziale: quella di sviluppare soluzioni di Intelligenza Artificiale Generativa a beneficio dell’umanità.
Al di là della sensatezza di un’iniziativa legale di questo tipo, Musk non ha però tutti i torti. Egli tra l’altro è stato uno dei fondatori (e maggiori finanziatori) di OpenAI quando quest’ultima era un’organizzazione no profit, con il rilascio di GPT-3.5 avvenne però il passaggio al profit e GPT divenne in tutto e per tutto un progetto Closed Source.
Musk ha inoltre accusato OpenAI di essere diventata una sorta di sussidiaria di Microsoft, azienda che ha sostenuto l’implementazione di GPT con un investimento da ben 10 miliardi di dollari, stringendo una partnership con Redmond grazie alla quale sono stati creati servizi come l’assistente personale Copilot, Bing Chat e Microsoft Designer.
L’annuncio di Grok risale al novembre dello scorso anno, esso funziona in modo simile a soluzioni concorrenti come ChatGPT o Gemini ma si basa sul modello generativo Grok-1. L’LLM (Large Language Model) sottostante viene addestrato in parte con dataset prelevati da X, sfruttando testi e contenuti multimediali del social network.