A pare degli analisti di Statista le vendite generate dal commercio elettronico aumenteranno del 72% nel corso del prossimo triennio. A tale fenomeno farà da contraltare una crisi generalizzata dei negozi fisici, soprattutto a danno delle grandi catene di distribuzione, parzialmente anticipata dal fallimento di alcuni nomi noti come, per esempio, quello di Toys "R" Us oggi in bancarotta.
Nonostante la tendenza in atto, gran parte dei consumatori esprimerebbe ancora una preferenza per il commercio tradizionale: il 78% dei consumatori intervistati farebbe riferimento infatti alla possibilità di toccare con mano i prodotti che intende acquistare, mentre il 67% si definirebbe insofferente nei confronti delle attese dovute ai tempi di spedizione.
Si starebbe però diffondendo una nuova figura di acquirente particolarmente ben disposto nei confronti delle esperienze di shopping multicanale e, secondo le previsioni, sarà quest’ultima a determinare maggiormente le dinamiche commerciali del prossimo futuro. Diventerà quindi sempre più importante offrire soluzioni basate sulla realtà aumentata.
Quest’ultima permetterà (e in diversi casi già permette) di provare virtualmente dei capi d’abbigliamento, o di testare il posizionamento di un mobile all’interno di un’abitazione, come nel caso dell’applicazione Ikea Place. Bisognerà poi venire incontro alle esigenze di coloro che utilizzano il proprio smartphone come parte della shopping experience anche nei negozi fisici.
Questi ultimi non sarebbero quindi destinati alla chiusura definitiva, anche perché la tendenza degli untenti a passare il proprio tempo libero negli esercizi commerciali sarebbe attualmente molto più marcata che in passato. E’ però possibile una futura conversione dei negozi fisici in spazi di prova con una transizione sempre più completa verso l’online delle fasi d’acquisto.