Acuni ex dipendenti della Mela Morsicata avrebbero approfittato dello spazio offerto dalle pagine di The Information per criticare aspramente il modo in cui viene gestito lo sviluppo dell’assistente intelligente Siri. A loro parere infatti, l’applicazione sarebbe ora in netto ritardo rispetto a concorrenti come Alexa (Amazon) e Assistente Google.
Alla base di tali problematiche vi sarebbe l’incapacità da parte degli ingegneri coinvolti nel progetto di trovare un accordo riguardo alle funzionalità da implementare e alle modalità con cui realizzarle. Non vi sarebbe una linea comune neanche per quanto riguarda le finalità della piattaforma: per alcuni un "informatore" digitale, per altri un vero e proprio "assistente" in grado di aiutare gli utilizzatori.
A pagare le conseguenze di questo stato di cose sarebbe stato anche SiriKit, il set di librerie e tool che consente agli sviluppatori di terze parti di creare applicazioni e servizi in grado di interagire con Siri. Lanciato circa 2 anni fa, il developer kit sarebbe stato abbandonato da diversi responsabili che si occupavano del suo miglioramento.
E’ comunque possibile che le cose possano cambiare presto e radicalmente con il rilascio di iOS 12, soprattutto in considerazione del fatto che ad oggi il team che fa capo a Siri non è più quello guidato da Eddy Cue (divisione "Internet software e servizi"), ma quello capitanato da Craig Federighi ("Software Engineering").
Le rivelazioni riportate fanno riferimento a fonti che hanno voluto rimanere anonime, quindi è difficile verificarne l’attendibilità. Il fatto che esse abbiano fissato nel giorno della morte di Steve Jobs il momento in cui Siri ha cominciato a declinare farebbe pensare a dei contrasti con l’attuale dirigenza che trova in Tim Cook il suo vertice.