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3 VPN su 4 non fanno quanto promesso

Le VPN (Virtual Private Network) sono davvero sicure? Sempre più pubblicizzate e sempre più utilizzate, queste ultime sono ora conosciute anche da utenti dotati di scarse competenze dal punto di vista tecnico, questa tendenza potrebbe però rappresentare un rischio perché non sempre è possibiile sapere se quanto promesso dai provider corrisponde alla realtà.

A evidenziare tale problema sarebbero stati di recente alcuni componenti del governo USA appartenenti al Partito Democratico, questi ultimi avrebbero infatti inviato un messaggio alla FTC (Federal Trade Commission) in cui si richiede una verifica attenta della corrispondenza tra le funzionalità offerte e le caratterisiche effettive dei servizi.

Secondo quanto riportato dall’ultima edizione del 2021 di Consumer Reports ben 3/4 dei 16 maggiori provider VPN operanti negli Stati Uniti (e in diversi casi non solo) proporrebbero una rappresentazione ingannevole dei prodotti commercializzati e delle loro feature. Ciò avverrebbe tramite annunci mirati ad attrarre l’attenzione dei consumatori come l’uso di una non meglio precisata "crittografia miliatare".

Molte Virtual Private Network non sarebbero in grado di garantire anonimato e sicurezza agli utenti.

Per rafforzare le loro ragioni, i richiedenti avrebbero fatto riferimento all’uso di VPN per effettuare ricerche sul tema dell’aborto, pratica vietata in diversi stati degli USA. Ad oggi infatti diverse persone cercherebbero di reperire informazioni a riguardo con una fiducia malriposta nel fatto che l’impiego di questi network non ne permetterà l’identificazione.

Ciò avverrebbe in particolar modo per via del fatto che in genere gli utenti non conoscono il funzionamento delle VPN a livello tecnico, nello stesso tempo i provider ometterebbero alcune informazioni indispensabili per valutare il livello di sicurezza di un servizio, come per esempio le modalità come cui vengono trattati i log che vengono registrati durante le sessioni di navigazione.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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