Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Osservatorio Digital identity della School of Management del Politecnico di Milano, le SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) attive nel nostro Paese sarebbero 26.1 milioni (dato aggiornato ad ottobre 2021). Un risultato notevole considerando che nel 2020 si era attestato a 12.2 milioni di unità.
Nel periodo considerato sarebbe stata registrata anche una crescita importante per quanto riguarda gli accessi con ben 431 milioni di unità che avrebbero triplicato il dato relativo allo scorso anno. Ad oggi la metà dei nostri connazionali che hanno superato la maggiore età possiederebbe un SPID, parliamo quindi del 43% della popolazione nazionale.
Le motivazioni di tali incrementi sono diverse e tra tutte si potrebbero citare alcune iniziative del Governo come per esempio il cashback di Stato e, soprattutto, il Green Pass che certifica l’avvenuta vaccinazione contro il COVID-19 e permette di accedere al posto di lavoro e a ristoranti, cinema, teatri e eventi che prevedono assembramenti.
A determinare un ulteriore incremento nella diffusione della SPID dovrebbe essere il fatto che negli scorsi giorni l’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) consente di scaricare gratuitamente ben 14 certificati tra cui quelli di cittadinanza, matrimonio, residenza in convivenza, stato civile, stato di famiglia e unione civile.
Attualmente gli uffici della Pubblica Amministrazione che hanno effettuato l’integrazione con la SPID sarebbero poco più di 9 mila e quasi 1.800 quelli che consentono l’utilizzo della CIE (Carta d’Identità Elettronica). Nettamente inferiori i numeri della aziende private con sole 59 realtà integrate grazie alla SPID e appena 3 nel network della CIE.