Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’economia, ha suggerito che la tassa di gestione per i pacchi con valore inferiore ai 150 euro venga applicata in ambito europeo giร a partire dal 2026. Dello stesso parere anche i rappresentanti di Belgio, Germania e Portogallo, mentre l’accordo preliminare trovato lo scorso giugno dal Consiglio Europeo faceva riferimento al 2028.
Su quali articoli verrebbe applicata la tassa di 2 euro?
Parliamo nello specifico di una tassa pari a 2 euro che verrebbe applicata su tutti i pacchi fino a 2 Kg che provengono da Paesi al di fuori dell’Unione. Se la UE non dovesse accogliere il parere degli stati membri favorevoli all’anticipo, l’Italia potrebbe comunque inserirla nella Legge di Bilancio in modo che diventi effettiva giร a partire dal 1ยฐ gennaio del prossimo anno.
Ad essere colpiti sarebbero quindi soprattutto i pacchi che vengono spediti in seguito ad ordini effettuati su piattaforme come Temu, Shein e AliExpress. Tutte aziende che hanno sede in Cina il cui core business รจ legato alla vendita di articoli a basso o bassissimo prezzo.
Quali potrebbero essere le conseguenze per i consumatori?
La tassa a cui si fa riferimento rientra nelle nuove misure del cosiddetto UE Customs Reform proposto dalla Commissione nella primavera del 2023. Tra le altre novitร esso prevede che i dazi doganali debbano essere pagati al momento dell’acquisto sulle piattaforme di commercio elettronico. ร prevista inoltre la rimozione dell’esenzione dei dazi doganali per il cui valore sia inferiore ai 150 euro.
Gli e-commerce cinesi citati in precedenza operano giร con marginalitร molto basse. Proprio a questo si deve gran parte del loro successo. Quindi รจ logico pensare che un aggravio di questo genere finirebbe per pesare direttamente sulle tasche degli acquirenti.

