L’Alleanza per la Creatività e l’Intrattenimento (ACE) ha annunciato la chiusura definitiva di Streameast. La più grande piattaforma di streaming pirata dedicata agli eventi sportivi.
La rete, smantellata in collaborazione con le autorità egiziane, aveva base al Cairo. Era composta inoltre da circa 80 domini collegati e aveva registrato oltre 1,6 miliardi di visite in un anno. Con una media mensile di 135 milioni di accessi.
Streameast chiude dopo un anno di indagini
L’indagine, durata un anno, ha portato all’arresto di due individui nei pressi del Cairo. Essa è stata condotta con il supporto di Europol, del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, dell’Ufficio del Rappresentante per il Commercio Estero statunitense e del National Intellectual Property Rights Coordination Centre.
Streameast forniva accesso illegale alle partite dei principali campionati europei di calcio (Premier League, La Liga, Serie A, Bundesliga, Ligue 1 e Primeira Liga), alle competizioni UEFA (Champions League, Europa League e Conference League) e a tornei internazionali come Mondiali FIFA, Europei e Copa America.
La piattaforma trasmetteva inoltre eventi di Major League Soccer (MLS) e di leghe sportive statunitensi come NFL, NBA, NHL e MLB. Questo oltre a eventi pay-per-view di boxe, MMA e motorsport (Formula 1 e MotoGP).
L’impatto sul settore sportivo e audiovisivo
Il traffico generato da Streameast proveniva in larga parte da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Filippine e Germania.
ACE, che raccoglie tra i suoi membri giganti come Amazon, Netflix, Disney, Warner Bros, Discovery, Apple TV+ e Sony, ha definito l’operazione una vittoria storica nella lotta alla pirateria digitale. Charles Rivkin, CEO della Motion Picture Association e presidente di ACE, ha dichiarato che lo smantellamento del network illegale rappresenta un segnale forte contro chi mina il valore dell’industria sportiva e dell’intrattenimento.

