Il colosso cinese della moda ultra fast fashion Shein si prepara ad inaugurare i suoi primi negozi permanenti in Francia con un passaggio dal digitale al retail fisico. L’accordo, stretto con il gruppo Société des Grands Magasins, prevede l’apertura di punti vendita all’interno dei grandi magazzini BHV di Parigi e in cinque sedi Galeries Lafayette in città come Dijon, Grenoble, Reims, Limoges e Angers. L’iniziativa ha innescato però una forte reazione da parte di rivenditori, istituzioni e associazioni di categoria francesi.
Il conflitto con Galeries Lafayette e l’opposizione politica
SGM, che gestisce in franchising alcuni punti vendita sotto il marchio Galeries Lafayette, ha dichiarato che la partnership con Shein punta ad attrarre una clientela più giovane e sensibile ai prezzi. Galeries Lafayette avrebbe preso però le distanze sostenendo che l’accordo violerebbe alcuni termini contrattuali e contraddirebbe i valori del marchio orientato verso una moda più responsabile.
Anche la sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha espresso pubblicamente la sua contrarietà affermando che l’apertura andrebbe contro gli sforzi del Comune per promuovere un commercio locale sostenibile. Le sue dichiarazioni hanno portato così ad un dibattito sul modello economico di Shein e sull’impatto ambientale della moda a basso costo.
Il “modello Shein”
Le associazioni del comparto moda come la Fédération Française du Prêt-à-Porter hanno accusato Shein di danneggiare il tessuto industriale francese già messo in crisi da concorrenti come Zara e H&M. Alcuni brand nazionali hanno recentemente avviato procedure di insolvenza, aggravando la percezione di uno squilibrio con le realtà straniere.
Finora Shein ha basato il suo successo su un modello online-only, con produzione just-in-time e un magazzino ridotto. L’apertura di negozi comporterà quindi costi di gestione più elevati e la necessità di mantenere delle scorte locali.
Questa iniziativa arriva poi in un momento delicato, infatti sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea stanno rivedendo le esenzioni doganali per gli ordini a basso valore da cui Shein ha finora tratto un vantaggio competitivo.

