Penske Media Corporation, editore di Rolling Stone e The Hollywood Reporter, avrebbe avviato una causa legale contro Google, diventando il primo grande gruppo mediatico statunitense a contestare in tribunale gli AI Overviews introdotti nei risultati di ricerca. Secondo l’azienda, questi riassunti ridurrebbero drasticamente l’incentivo degli utenti a cliccare sui link, con conseguenti cali di traffico e di ricavi pubblicitari.
Le ragioni dello scontro
Nel testo della denuncia PMC sottolineerebbe che i ricavi derivanti dai link di affiliazione sarebbero diminuiti di oltre un terzo nel corso del 2025. La societร attribuirebbe poi questo calo alla riduzione delle visite provenienti da Google, principale canale di accesso ai contenuti giornalistici online. Secondo l’editore, gli AI Overviews permetterebbero a Google di sfruttare il lavoro dei reporter senza generare dei ritorni economici per chi produce le notizie.
PMC avrebbe riportato inoltre il dilemma su cui starebbero riflettendo molti media. Impedire a Google di indicizzare i propri contenuti significherebbe scomparire dai motori di ricerca con un ulteriore perdita di pubblico. Continuare a consentire l’indicizzazione, invece, significherebbe fornire materiale utile all’addestramento dei modelli di AI supportando un sistema che pregiudica la sostenibilitร dell’intero settore editoriale.
Il braccio di ferro tra editori e aziende AI
Google avrebbe difeso gli AI Overviews sostenendo che essi rendono la ricerca piรน utile e piรน utilizzata. Lo scontro in atto si inserisce perรฒ in un contesto in cui la tensione tra le grandi big company AI e l’industria dei contenuti si starebbe facendo sempre piรน palpabile.
Negli ultimi mesi, alcune iniziative avrebbero coinvolto Perplexity, Microsoft, OpenAI e testate storiche come il New York Times. Per Google, giร sotto pressione per diverse indagini antitrust, la difesa di AI Overviews potrebbe diventare quindi ancora piรน complessa.

