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La Rete contro SOPA (e il Congresso prende tempo)

Oggi, 18 gennaio 2012, è il giorno della protesta contro il SOPA (Stop Online Piracy Act) e il PIPA (Protect IP Act), due disegni di legge statunitensi che, se approvati, potrebbero portare alla scomparsa di milioni di siti Web.

Wikipedia contro SOPA

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Numerosi i gruppi coinvolti nella protesta, primo tra tutti Wikipedia capitanato da Jimmy Wales che ha deciso di affrontare una giornata di blackout dei contenuti sul modello di una protesta già avvenuta in Italia contro il famigerato DDL intercettazioni.

Iniziative analoghe verranno intraprese da altri nomi noti della Rete come per esempio la Fondazione Mozilla, Google, WordPress, la Free Software Foundation di Richard Stallman e persino l’organizzazione ecologista internazionale Greenpeace.

Chiunque voglia informarsi relativamente ai pericoli di SOPA e PIPA potrà recarsi sulle pagine del sito Web SopaStrike.com il quale, tra l’altro, mette a disposizione di webmaster e blogger una home page preconfezionata che potrà essere utilizzata per sostituire la propria in modo da manifestare la propria adesione alla protesta.

Nel frattempo il Congresso ha deciso di rinviare il voto a Febbraio, probabilmente per rivedere alcuni punti del disegno di legge e limare gli aspetti più spigolosi. Nel frattempo gli oppositori del SOPA possono fare affidamento sull’appoggio di Barack Obama; il Presidente, infatti, ha espresso pubblicamente i propri dubbi, affermando di non voler supportare "una legge che riduce la libertà d’espressione, aumenta il rischio di attacchi informatici e mina le basi della forza dinamica e innovativa di internet".

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.
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