La notizia dell’acquisizione di Warner Bros. Discovery da parte di Netflix per 82,7 miliardi di dollari ha scosso profondamente l’industria dell’intrattenimento e creato delle preoccupazioni su occupazione, concorrenza e pluralismo culturale. In risposta al malcontento i co-CEO Greg Peters e Ted Sarandos hanno quindi inviato una lettera aperta ai dipendenti per chiarire le motivazioni e gli obiettivi dell’operazione.
Netflix: i film di Warner usciranno comunque al cinema
Nella comunicazione i dirigenti hanno sottolineato che la fusione non comporterà la chiusura di studi. Gli obbiettivi sono invece quelli di rafforzare uno degli studi più popolari di Hollywood, sostenere i posti di lavoro e garantire un futuro alla produzione cinematografica e televisiva. Netflix ha poi assicurato che i film targati Warner continueranno ad uscire al cinema. Questo per smentire i timori di un passaggio esclusivo allo streaming.
La reazione del settore non è stata comunque favorevole. La Writers Guild of America ha espresso una forte opposizione all’acquisizione in quanto potenzialmente contraria alle leggi antitrust statunitensi. Secondo il sindacato la fusione ridurrebbe la concorrenza e consegnerebbe un potere di mercato eccessivo nelle mani di un unico conglomerato mediatico.
Secondo altri l’acquisizione potrebbe incrementare i costi per i consumatori e ridurre la diversità dei contenuti, in un periodo in cui le famiglie già affrontano i rincari di diversi prodotti e servizi.
Il giudizio dell’antitrust sarà fondamentale per il successo dell’operazione
Netflix ha replicato alle accuse facendo riferimento ai dati Nielsen secondo cui la quota di mercato risultante dalla fusione sarebbe inferiore a quella detenuta da YouTube o da una potenziale combinazione tra Paramount e Warner. Quest’ultima ipotesi, tra l’altro, è stata al centro di un’offerta concorrente da 108,4 miliardi di dollari poi respinta dal board di Warner.
In ogni caso l’esito dell’operazione dipenderà dal giudizio delle autorità antitrust.

