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Google foto: stop alle spedizioni gratuite

Che Mountain View abbia la necessità di monetizzare di più dalle proprie piattaforme è una cosa ormai chiara. Da qualche giorno si parla ad esempio di Chrome Enterprise Premium e della possibilità che le funzionalità legate alla SGE (Search Generative Experience) basate sull’AI possano diventare disponibili soltanto tramite abbonamento.

Fino ad ora il modello di business di Big G era stato basato principalmente sull’advertising ma non è detto che le cose siano destinate ad andare avanti così anche in futuro. A dimostrazione di ciò vi sarebbe un messaggio inviato agli utenti di Google One nel quale viene annunciata una novità riguardante il servizio di stampa di Google Foto.

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Nell’e-mail viene specificato infatti che a partire dal 15 maggio 2024 nei mercati di USA, Canada e Unione Europea non sarà più disponibile la spedizione gratuita per specifici ordini di stampa delle immagini di Google Foto. Da notare che nella stessa comunicazione non viene fornita una misura precisa per gli "ordini di stampa" che dovranno esser pagati.

È comunque bene segnalare che come impostazione predefinita la spedizione delle foto non è mai stata gratuita, essa è possibile infatti grazie a delle apposite promozioni formulate periodicamente da Google. Con tutta probabilità tali offerte continueranno ad essere proposte ma non riguarderanno gli invii più costosi per l’azienda californiana.

Parzialmente attivo anche nel nostro Paese, il servizio di stampa di Google Foto permette di richiedere stampe fotografiche (soltanto negli Stati Uniti), fotolibri (anche in Italia) e stampe su tela (solo negli USA). Per alcuni mercati il servizio supporta anche la creazione di stampe premium ad alta qualità con un sistema di Machine Learning che suggerisce ogni mese le foto da stampare.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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