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Google: ricerca con l’AI solo a pagamento?

Fino ad ora tutte le funzionalità messe a disposizione dal motore di ricerca di Google sono state fornite gratuitamente, la monetizzazione della piattaforma era (e al momento lo è ancora) basata sull’advertising online, settore in cui Moutain View vanta una posizione dominante. In futuro però le cose potrebbero cambiare radicalmente.

La compagnia di Sundar Pichai e soci potrebbe essere intenzionata ad offrire alcune funzionalità a pagamento, tramite l’attivazione di un abbonamento. Secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore esse dovrebbero riguardare nello specifico la SGE (Search Generative Experience) che ad oggi è fruibile solo tramite i Search Labs di Big G.

A riportare questa anticipazione non confermata è stato il Financial Times, secondo cui presto o tardi Google potrebbe essere offerto in due versioni: una del tutto simile a quella che utilizziamo gratuitamente ogni giorno, l’altra animata dall’Intelligenza Artificiale e a pagamento. Quest’ultima dovrebbe mostrare in ogni caso gli annunci pubblicitari.

Le ragioni di questa scelta sarebbero motivati dai costi estremamente elevati del modello generativo Gemini, sia per la fase di training che per la produzione degli output. Rispondere ad una query tramite AI costerebbe infatti fino a 10 volte di più rispetto a quando accade con una ricerca tradizionale basata sulla restituzione di link a siti Web.

In alcuni casi Gemini è già disponibile soltanto a pagamento, si pensi per esempio alle funzionalità Advanced e Workspace proposte dal piano AI Premium di Google One. Resta da capire se il modello premium applicato alla ricerca online possa risultare altrettanto remunerativo, o più remunerativo, rispetto a quello incentrato sugli annunci pubblicitari.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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