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Borseggiatori digitali e la truffa del POS nascosto: come funziona?

Negli ultimi giorni, sui social network si รจ diffusa nuovamente la voce di una tecnica di furto urbana che vedrebbe protagonisti presunti โ€œborseggiatori digitaliโ€, armati di terminali POS portatili. Questi individui, secondo quanto circola online, si aggirerebbero tra la folla avvicinando di nascosto il lettore ai portafogli o alle tasche delle vittime per sottrarre piccole somme di denaro sfruttando la funzione contactless delle carte di pagamento o degli smartphone.

Video virali si stanno diffondendo rapidamente sulle chat e i social network… ma quanto cโ€™รจ di vero? E quali sono i reali rischi? Scopriamolo.

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Funzionamento dei pagamenti contactless: tra realtร  e limiti tecnici

Per capire se questo tipo di furto sia davvero realizzabile, occorre distinguere tra i diversi sistemi di pagamento elettronico. I pagamenti contactless possono avvenire tramite carte bancarie o tramite smartphone e dispositivi indossabili, utilizzando la tecnologia NFC (Near Field Communication). Tuttavia, lโ€™efficacia di un tentativo di furto dipende proprio dalle specificitร  tecniche di questi strumenti.

Nel caso degli smartphone, i rischi sono pressochรฉ nulli. Ogni transazione richiede infatti unโ€™autenticazione da parte dellโ€™utente, tramite PIN, impronta digitale o riconoscimento facciale. Inoltre, le app di pagamento generano token temporanei al posto dei dati reali della carta, garantendo ulteriore anonimato e sicurezza. In sintesi, รจ impossibile prelevare denaro da un telefono bloccato semplicemente avvicinandogli un POS.

Diverso il discorso per le carte di credito o debito contactless. Fino a 50 euro, in molti casi, le transazioni possono avvenire senza richiedere il PIN. In teoria, questo apre uno spiraglio alla possibilitร  di frodi lampo, purchรฉ le condizioni siano estremamente favorevoli: distanza minima (pochi centimetri), carta singola non schermata, assenza di ostacoli. Tuttavia, anche in questo scenario, il POS emette un segnale acustico al momento della transazione e, di norma, il titolare riceve un SMS di conferma, rendendo difficile che il furto passi inosservato.

Il caso di Sorrento e la realtร  del rischio

La cronaca ha recentemente rilanciato il dibattito in seguito allโ€™arresto a Sorrento di una donna trovata in possesso di un POS portatile. La 36enne, secondo le ricostruzioni dei Carabinieri, avrebbe utilizzato il dispositivo per effettuare microtransazioni a danno di turisti ignari, arrivando, in un caso avvenuto a Roma, a sottrarre fino a 9.000 euro. Tuttavia, secondo le indagini, lโ€™importo elevato sarebbe stato il risultato di una truffa ben piรน strutturata rispetto al semplice passaggio furtivo del lettore sulla tasca di una giacca.

Occorre inoltre ricordare che tutti i POS mobili disponibili sul mercato โ€” come quelli utilizzati da piccoli commercianti e hobbisti โ€” sono dispositivi certificati, che richiedono lโ€™associazione a un conto bancario verificabile e lโ€™inserimento di documenti identificativi del titolare per la loro attivazione. Anche qualora venisse utilizzato un prestanome, ogni transazione รจ comunque tracciabile e, almeno in linea teorica, puรฒ essere bloccata facendo una segnalazione alla banca e alla polizia postale.

Protezioni pratiche e difficoltร  tecniche per i โ€œladri digitaliโ€

Il presunto โ€œborseggio digitaleโ€ presenta ulteriori criticitร  tecniche che ne rendono la realizzazione poco pratica. I terminali POS restano attivi per soli 30 secondi dopo lโ€™inserimento dellโ€™importo, poi tornano in standby. Inoltre, la distanza operativa utile per la trasmissione NFC non supera i 2 cm e richiede un allineamento preciso tra lettore e carta. Avvicinare il lettore alla tasca, quindi, difficilmente potrebbe avere successo.

Per chi comunque senta il bisogno di mettersi al riparo da questo tentativo di furto una semplice, ma efficace misura, di protezione consiste nel tenere nel portafoglio piรน carte: la vicinanza tra diversi chip NFC genera, infatti, una sorta di โ€œinterferenzaโ€ che impedisce al lettore di selezionare una sola carta impedendo quindi l’addebito di somme di danaro. Lโ€™utilizzo di portafogli schermati o la presenza di altri oggetti metallici rappresentano ulteriori ostacoli alla riuscita del tentativo di furto.

Pericolo reale o la solita esagerazione social?

In definitiva, pur essendo tecnicamente possibile effettuare piccoli furti sfruttando il contactless di una carta, si tratta di uno scenario difficile da attuare e facilmente individuabile. I sistemi di notifica, i limiti operativi dei POS e le barriere fisiche rendono questa tecnica ben lontana dallโ€™essere una minaccia diffusa. Laddove si verifichino truffe legate ai POS, come nel caso di Sorrento, si tratta perlopiรน di raggiri complessi che includono il furto fisico delle carte o la complicitร  di strumenti di falsa identitร .

Lโ€™ultimo aggiornamento delle specifiche NFC (Release 15) ha esteso la distanza operativa fino a 2 cm, ma le condizioni necessarie per una transazione restano stringenti. Anche per questo motivo, gli esperti ritengono che il fenomeno del โ€œfurto con POSโ€ resti marginale e poco conveniente per i malintenzionati rispetto a metodi tradizionali.

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).

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