I componenti della Commissione Europea desiderano che i grandi colossi del Web si impegnino maggiormente contro la diffusione dell’hate speech in Rete, per questo motivo hanno redatto un nuovo documento nel quale verrebbero forniti degli indirizzi che dovrebbero essere seguiti per garantire un maggiore impegno contro la diffusione del fenomeno.
Per hate speech si intende qualsiasi contenuto incitante all’odio che possa essere condiviso su Internet, sia esso basato su pregiudizi ideologici, politici, sociali razziali, etnici o di genere. Gli orientamenti esposti dai commissari dovrebbero permettere alle aziende di agire in modo più coordinato su tutti i media per la comunicazione digitale.
La tematica non sarebbe stata affrotata in un’ottica punitiva, ai social network più popolari verrebbe per esempio riconosciuto di aver agito nella giusta direzione. Ad oggi infatti circa il 60% delle segnalazioni sui contenuti violenti verrebbe accolta tempestivamente dai gestori di piattaforme come Facebook e Twitter.
Non tutti i commissari avrebbero espresso però lo stesso grado di soddisfazione, rivoltando il dato precente Mariya Gabriel, responsabile per l’economia e la società digitali, avrebbe sostenuto che quasi il 30% dei contenuti basati sull’hate speech verrebbero cancellati in intervalli di tempo superiori alla settimana.
Le nuove linee guida spingono innanzitutto ad una rimozione rapida, sull’implementazione di strumenti per la prevenzione che siano in grado di dissuadere gli utenti dall’adottare comportamente sbagliati e all’utilizzo di servizi (flagger) che permettano di accedere più rapidamente ai contenuti che non dovrebbero rimanere online.