Secondo uno studio della McAfee le prime vittime del typosquatting sarebbero i minori; la ricerca ha identificato oltre 127 mila siti incriminabili tra i quali oltre un terzo conterrebbe testi e immagini non adatte ai più piccoli.
Il typosquatting consiste nel registrare nomi di siti molto noti, ma contenenti degli errori (ad esempio "Tizcali.it" invece che il corretto "Tiscali.it"). Dato che sono i bambini a compiere più errori di battitura, essi finiscono per essere le prime vittime di questo fenomeno.
Il problema diventa ancora più grave se si pensa che coloro che gestiscono i domini imputabili di typosquatting sanno benissimo quale sia la fascia di navigatori più esposta, di conseguenza i siti vengono spesso confezionati per diventare delle vere e proprie trappole per i minori.