Ormai è ufficiale: Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, dovrà acquisire il social network Twitter per 44 miliardi di dollari se non vorrà sottostare ad un processo che, molto probabilmente, lo obbligherebbe a pagare la stessa somma ed eventualmente qualche sanzione particolarmente salata. Ma questa operazione potrebbe essere definita un "buon affare"?
Diversi analisti pensano di no, quasi sicuramente Twitter non vale così tanto e ci vorranno molti anni per rientrare nell’investimento. Musk, che non è diventato stramiliardario per caso, né è plausibilmente cosciente e dovrà trovare un modo per contenere le perdite. Quale potrebbe essere la sua strategia? Alcune indiscrezioni parlano di licenziamenti in arrivo.
In una comunicazione agli investitori, lo stesso imprenditore sudafricano avrebbe paventato la possibilità di un taglio del personale pari a circa il 75% della forza lavoro attualmente occupata. In sostanza, dei 7.500 collaboratori ora impiegati in tutto il mondo dall’azienda creata da Jack Dorsey potrebbero presto rimanerne non più di 2 mila.
E’ comunque importante ricordare che Twitter starebbe già programmando una campagna di licenziamenti abbastanza pesante dal punto di vista delle ricadute occupazionali, in questo caso infatti si parlerebbe di allontanare almeno il 25% dei dipendenti con l’obbiettivo di risparmiare circa 800 milioni di dollari all’anno in retribuzioni.
Questa volta Musk non sembrerebbe essere intenzionato a rendere pubbliche le proprie intenzioni tramite il classico tweet destinato a far discutere, tra i suoi progetti vi potrebbe essere anche quello di dotare Twitter di un’infrastruttura tecnica molto più snella, magari risparmiando sulle spese per i Data Center che oggi rappresentano gran parte degli investimenti.