Quello di Tribler è un progetto già in fase avanzata di implementazione, ma il suo nome ha recentemente acquisito maggiore notorietà su Internet grazie ad una nuova funzionalità (in divenire) appositamente dedicata all’anonimato degli utenti; dietro l’applicazione vi sono niente meno che i ricercatori dell’Università di Stanford.
Tribler presenta delle caratteristiche molto differenti rispetto agli altri client per il file sharing che impiegano lo stesso canale P2P, BitTorrent, esso infatti non necessita di alcun server per il suo funzionamento; in pratica la condivisione è affidata totalmente ad un cloud composto dai Pc degli utilizzatori.
Ora, gli sviluppatori del software, coordinati dall’informatico Johan Pouwelse, starebbero sviluppando un livello proxy in grado di mettere a disposizione una cache dalla quale attingere i contenuti; il livello generale delle prestazioni ne risulterebbe fortemente migliorato.
Una feature del genere permetterebbe inoltre di garantire una maggiore tutela per la privacy degli utilizzatori che, non connettendosi ad alcun server ma semplicemente accedendo ad un livello intermedio tra client e contenuti, potrebbero effettuare condivisioni in pieno anonimato.