SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è il nome di una piattaforma che permette di definire un PIN digitale univoco con il quale accedere a tutti i servizi messi a disposizione online dai siti Internet della Pubblica Ammnistrazione italiana. Attualmente il sistema è in corso di sperimentazione e dovrebbe entrare a regime entro in prossimi due anni.
Per disporre di una propria identità certificata da SPID un utente dovrà fornire nome e cognome, genere di appartenenza, luogo e data di nascita, codice fiscale, dati del documento d’identità, indirizzo di posta elettronica e numero di cellulare; per far questo potrà rivolgersi a uno dei tre provider accreditati che sono TIM, Poste Italiane e Infocert.
L’identità così generata andrà a sostituire tutte quelle che sono state attivate per le comunicazioni in Rete con la PA, inoltre, essa potrà essere utilizzata anche per i servizi di alcuni enti privati come per esempio gli istituti creditizi. Con il PIN sarà possibile eseguire verifiche sulla posizione INPS e INAIL, prenotare visite mediche o iscriversi ad un nuovo servizio.
In sostanza tale PIN è rappresentato da una username e da una password, motivo per il quale almeno inizilamente esso potrebbe essere interpretato soltanto come un’ulteriore coppia di credenziali riservate da dover tenere a mente; i vantaggi dovrebbero risultare invece evidenti nel lungo periodo, con l’eliminazione di tutte le altre password da utilizzare.
Previsti 3 livelli di sicurezza: un primo livello, gratuito, per autenticarsi con username e password da modificare ogni 6 mesi; un secondo livello, gratuito, che richiede anche un codice inoltrato, per esempio, via SMS o una password temporanea; il terzo livello, infine, prevede l’uso di un device per l’autenticazione come una smart card fornita a pagamento dal provider con il necessario software.