L’Osservatorio sulle Comunicazioni di AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha reso noti i risultati contenuti nel suo ultimo report dedicato al consumo e all’impiego del traffico dati in Italia. Si tratta di informazioni particolarmente utili per individuare le attuali tendenze di mercato e per definire delle strategie di business adeguate ai comportamenti oggi dominanti.
Relativamente al traffico mensile, si può osservare come a fine 2018 il consumo medio pro capite di dati si sia attestato sui 3.88 GB, una quota nettamente più elevata di quella registrata nello stesso periodo del 2014 (appena 1.04 GB) che potrebbe crescere però fino a ben 6 GB entro la fine dell’anno corrente.
A determinare l’incremento sarebbero state sia delle tariffe via via più convenienti, anche grazie al debutto di nuovi operatori virtuali nel corso degli ultimi anni, che le nuove abitudini di navigazione. Gli Italiani visualizzerebbe infatti una quantità sempre maggiore di video confermando quello che è un trend ormai affermatosi a livello mondiale.
I nostri connazionali sarebbero inoltre sempre più always connected dovendo interagire con la Rete non soltanto per esigenze legate al social networking, ma anche per effettuare acquisti, comunicare con clienti e collaboratori, accedere a servizi (compresi quelli della Pubblica Amministrazione), effettuare operazioni bancarie e monitorare lo stato delle proprie economie.
Il maggiore consumo di traffico dati, cresciuto di oltre il 50% soltanto nel corso dell’ultimo anno, sarebbe stato possibile anche grazie ad un’infrastruttura che complesivamente è riuscita ad adeguarsi all’evoluzione in atto: se nel 2014 le nostre reti avevano gestito circa 360 petabyte, durante il 2018 questo dato avrebbe raggiunto quota 2 mila petabyte.