Il parlamentare europeo belga Bart Staes ha recentemente inviato ai suoi colleghi una richiesta per una profonda revisione delle norme che regolano l’impiego di tecnologie a codice sorgente aperto; il loro utilizzo costituirebbe un’occasione per risparmiare su costi dei software.
Alla base dell’iniziativa non vi sarebbe a conti fatti l’intenzione di promuovere l’Open Source per le sue caratteristiche di libertà e pubblicità, ma un più pragmatico ragionamento sulle possibili soluzioni che potrebbero portare a rendere i blianci finanziari della UE meno dissestati.
E’ da sottolineare che, oltre alle semplici dichiarazioni d’intenti, l’Europa deve fare i conti con un vincolo che impone a tutti gli stati membri di dotarsi a breve di infrastrutture telematiche per la diffusione di soluzioni per l’interoperabilità, come per esempio l’Open Data.
Gli interessi in gioco sono giganteschi, perdendo le commesse istituzionali i produttori di tecnologie Closed Source potrebbero perdere miliardi di Euro, ma la dura contingenza economica attuale potrebbe costituire un incentivo per la diffusione dell’Open Source.