I responsabili della Casa di Redmond avrebbero deciso di bloccare temporaneamente l’accesso a ChatGPT dei propri dipendenti. La notizia è particolarmente curiosa se si considera che OpenAI, l’organizzazione che sviluppa il chatbot, ha potuto implementare il proprio modello generativo anche grazie agli ingenti finanziamenti di Microsoft.
A livello tecnico tale iniziativa sarebbe stata giustificata in un primo momento da ragioni di sicurezza, successivamente sarebbe emerso il verificarsi di un errore nel corso di una fase interna di test. Quest’ultima avrebbe riguardato nello specifico i sistemi di controllo degli endpoint per gli LLM (Large Language Model) utilizzati dalla compagnia.
some Microsoft employees report seeing ChatGPT blocked briefly today. Microsoft IT posted guidance to employees that it was planning to block certain AI tools, and included a screenshot of ChatGPT being blocked. Now that block has been reversed ?? pic.twitter.com/dxCvLZvs1y
— Tom Warren (@tomwarren) November 10, 2023
In sostanza tali sistemi sarebbero stati abilitati per sbaglio per tutti i collaboratori. Il gruppo capitanato da Satya Nadella avrebbe quindi deciso di bloccare il servizio fino al ripristino della situazione iniziale, consigliando però l’utilizzo dei servizio ChatGPT Enterprise e Bing Chat Enterprise che presenterebbero maggiori garanzie dal punto di vista della riservatezza.
ChatGPT Enterprise e Bing Chat Enterprise sono infatti delle piattaforme dedicate alle aziende più strutturate che sfruttano l’Intelligenza Artificiale Generativa di GPT ma non utilizzano le informazioni trattate per l’addestramento del modello. In questo modo si ha la sicurezza che eventuali dati sensibili non parteciperanno alla generazione degli output.
Secondo alcune indiscrezioni l’incidente avrebbe creato delle frizioni nei rapporti tra Microsoft e OpenAI, tanto che quest’ultima avrebbe pensato di reagire tramite un blocco a danno di Microsoft 365. Tali voci sarebbero state però smentite da Sam Altaman, il CEO di OpenAI, definendole completamente infondate in un post pubblicato su X.