Alcuni giorni fa Google ha pubblicato l’edizione 2024 del suo "Environmental Report" dove vengono evidenziati dei dati non esattamente confortanti riguardo all’impatto ambientale della sua attività. Le emissioni di gas serra della compagnia sarebbero infatti aumentate, anche a causa della potenza computazionale necessaria per animare l’AI di Gemini.
Dal 2019 ad oggi tali emissioni avrebbero registrato un incremento di 48 punti percentuali rispetto al 2019. Parliamo quindi di un risultato non incoraggiante considerando che l’azienda capitanata da Sundar Pichai aveva programmato di dimezzare la propria carbon footprint, cioè il parametro con cui vengono stimate le emissioni, entro il 2030.
Google's 2024 Environmental Report is out: https://t.co/pdJbsYorSG
New cloud carbon data available. I'll update the data in the usual places soon. pic.twitter.com/jkH6PJSMQ6— Steren (@steren) July 2, 2024
Durante lo scorso anno la produzione di CO2 scaricato nell’atmosfera si sarebbe attestata sui 14.3 milioni di tonnellate. Si tratta di un aumento del 13% rispetto al 2022 ma soprattutto dello stesso ammontare di emissioni inquinanti che produrrebbero una quarantina di centrali elettriche alimentate a gas nello stesso periodo di tempo.
Il maggiore impatto sull’ambiente sarebbe stato determinato da una parte dai Data Center e dall’altra dalla supply chain. I primi vengono ora utilizzati anche per il training dei modelli generativi, questi ultimi sono stati inoltre integrati in diversi servizi del network di Mountain View determinando un maggior consumo di energia elettrica.
Considerando che siamo soltanto all’inizio di una transizione che renderà l’AI onnipresente nelle piattaforme di Google, i numeri in futuro potrebbero peggiorare. Big G, inoltre, non è l’unica grande azienda impegnata in questo settore, basti pensare a Microsoft, OpenAI e Meta o alla Casa di Cupertino con il progetto Apple Intelligence.