I risultati dell’ultima trimestrale di cassa di Shopify non sono interessanti soltanto perché certificano lo stato di salute di una delle principali aziende dell’e-commerce, ma anche perché aiutano ad analizzare quale sia l’andamento di un settore che ha registrato un improvviso balzo in avanti durante i mesi caratterizzati dall’emergenza pandemica.
Le abitudini di acquisto online maturate a causa del COVID-19 sono diventate strutturali? A giudicare dal calo di valore dei titoli azionari di Shopify a seguito delle dichiarazioni del CEO Tobi Lütke sembrerebbe di no, parlando agli investitori il dirigente avrebbe infatti affermato di attendersi un calo dell’attività nel corso dei prossimi trimestri.
I vertici di Shopify avevano potenziato la propria infrastruttura proprio sulla base di quanto avvenuto tra il 2020 e il 2021, quando i lockdown e le limitazioni della mobilità personale avevano determinato un ricorso molto più diffuso che in passato allo shopping online. La convinzione che tale tendenza si sarebbe mantenuta anche nel post-pandemia era però almeno in parte errata.
L’e-commerce continua a crescere ma con un tasso nettamente inferiore alle aspettative
Da questo punto di vista Lütke sarebbe stato abbastanza chiaro, gli attuali trend sarebbero molto più vicini a quelli del 2019 che agli andamenti del biennio successivo. In sostanza il commercio elettronico continuerebbe a crescere generando numeri positivi, ma con percentuali che non sono neanche paragonabili a quelle osservate tra il 2020 e lo scorso anno.
Non a caso la società avrebbe deciso di reagire alla minore operatività nel modo più tradizionale, cioè ricorrendo ai dei tagli del personale che in questo caso dovrebbero essere particolarmente pesanti. Secondo le notizie disponibili a perdere il proprio posto di lavoro saranno circa mille persone, sostanzialmente il 10% dell’organigramma di Shopify a livello mondiale.