Da quanto emerge da una recente ricerca condotta da IDC (BSA-IDC Global Software Piracy Study) i cui risultati sono stati resi noti dalla Business Software Alliance, noi italiani più che un popolo di navigatori saremmo un popolo di pirati… informatici, si intende!
Dal rapporto annuale diffuso da BSA, infatti, "emerge un drammatico incremento (+3%) del tasso d’illegalità nell’uso del software nel nostro paese" portando il nostro tasso di pirateria al 53% a fronte del livello mondiale che si conferma attorno al 35%.
"Le principali cause di questa grave crescita del fenomeno in Italia sono la persistenza di comportamenti illegali nelle PMI, e la sempre maggiore diffusione della cosiddetta pirateria di strada e dello scambio illecito su Internet […] Nel mondo delle PMI e degli studi professionali il ricorso all’utilizzo di software piratato continua infatti ad essere considerato come la prima opzione per ridurre i costi e fronteggiare la congiuntura economica negativa".
Italiani popolo di navigatori? No, di pirati!
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