L’ultima edizione del Rapporto CoTec dipingerebbe l’ennesimo quadro sconfortante riguardo allo stato dell’innovazione in Italia, un Paese dove nel corso del 2016 gli investimenti in ricerca e sviluppo sarebbero calati per una cifra pari a 545.7 milioni di euro rispetto al 2015. La Penisola sarebbe poi al 19° posto tra i 28 stati UE per diffusione dell’utilizzo di Internet.
Andrebbe però sottolineato che il decremento dei capitali indirizzati verso progetti innovativi non avrebbe riguardato unicamente l’Italia, un calo sarebbe stato registato infatti anche in Gran Bretagna (-3.2 miliardi), mentre altre nazioni come la Germania e la Francia avrebbero manifestato un incremento. Nel complesso la situzione dell’area UE si sarebbe dimostrata stagnante con un -0.02% rispetto al PIL (-0.05 per lo Stivale).
Le notizie sarebbero invece abbastanza positive per quanto riguarda gli interventi tramite Venture Capital e Private Equity, in questo caso infatti gli investimenti sarebbero stati quintuplicati passando dagli 1.3 miliardi del 2015 ai 6.2 miliardi del 2016. Ma a pesare sarebbe nel contempo una generale carenza di skill avanzate a danno del mercato nazionale.
A questo proposito sembrebbe che i nostri connazionali abbiano definitvamente rinunciato ad investire in cultura e formazione, basti pensare che in Italia solo il 16.5% dei cittadini in età lavorativa era composto da laureati. Un dato inferiore del 15% rispetto alla media europea con la Romania come unica realtà a registrare risultati peggiori.
Considerando la classifica delle mille imprese caratterizzate da capacità innovativa più elevata, nel 2016 l’Italia avrebbe contribuito con appena 38 aziende, 7 in meno rispetto all’anno precedente. La Penisola conquisterebbe invece il primato per quanto riguarda la produzione di pubblicazioni scientifiche, studi che spesso gli autori finirebbero di implementare all’estero.