Il colosso dei semiconduttori Intel ha promesso di realizzare entro l’anno dei processori non affetti dalle vulnerabilità Spectre e Meltdown. In questi giorni le patch per la loro risoluzione si stanno moltiplicando, ma per eliminarle definitivamente sarà necessario intervenire utilizzando una nuova architettura per i chipset.
A rassicurare investitori e consumatori sarebbe stato lo stesso Brian Krzanich, CEO della compagnia californiana, affermando che la sicurezza rimane un obbiettivo fondamentale, soprattutto tenendo conto del fatto che le future strategie di Intel saranno sempre più mirate a supportare l’elaborazione di grandi quantità di dati.
Per produrre processori ancora più affidabili gli ingegneri di Santa Clara lavoraranno direttamente sull’hardware, modificandone la struttura di silicio; detto questo non sarebbero ancora state definite delle date precise per il rilascio dei nuovi processori che probabilmente verranno progettati a 10 o a 14 nanometri.
Mancherebbero poi i dettagli relativi alle dinamiche produttive, Intel infatti potrebbe aver scelto di revisionare i chipset già progettati, come per esempio quelli della linea Coffee Lake, oppure aver optato per la creazione di componenti completamente nuovi. Nel secondo caso i tempi per la commercializzazione potrebbero essere più lunghi.
Ci si chiede infine quanto tali interventi possano influire sulle prestazioni e sui costi dei processori, Spectre e Meltdown affligono infatti un aspetto dell’architettura che ha proprio l’obbiettivo di rendere i processori più performanti e la sfida di Intel sarà quella di conciliare velocità di elaborazione e contenimento dei costi di produzione.