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Google é troppo lenta, bisogna licenziare

Sundar Pichai, CEO di Alphabet che a sua volta comprende diverse controllate tra cui Google, ha approfittato di recente della Code Conference di Los Angeles per spiegare in che modo la sua azienda aumenterà la sua efficienza, facendo capire come questa strategia coinvolgerà anche minori assunzioni e probabilmente licenziamenti.

A parere del massimo dirigente del gruppo Mountain View presenterebbe oggi dei problemi di sovradimensionamento perché cresciuta troppo e troppo in fretta nel corso degli ultimi anni, anche dal punto di vista della forza lavoro. Ciò avrebbe reso Google molto "lenta" e si dovrebbe imparare a fare di più contando su un numero minore di risorse.

In sostanza Big G si sarebbe "burocratizzata" eccessivamente per quella che in fin dei conti è una delle aziende tecnologicamente più avanzate del mondo. A dimostrarlo vi sarebbero anche le valutazioni espresse dai dipendenti nei confronti del management, quest’ultimo infatti sarebbe stato giudicato poco performante in rapporto alle retribuzioni ricevute.

Per cambiare questa situazione Pichai avrebbe intenzione di capire quali sono i progetti su cui è veramente conveniente investire e quali collaboratori si sono dimostrati più produttivi. Il tutto in considerazione di un quadro macroeconomico in cui la spesa in advertising delle aziende potrebbe diminuire a causa di una minore propensione all’acquisto da parte dei consumatori.

Le parole dell’Amministratore Delegato sarebbero motivate in parte anche dalla necessità di rassicurare gli azionisti preoccupati dall’andamento poco brillante dell’indice NASDAQ, la compagnia infatti è ancora in fase positiva ma le ultime due trimestrali di cassa avrebbero evidenziato una minore capacità di produrre ricavi e profitti rispetto al passato.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.
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