Inviavano finte email provenienti da eBay, Deutsche Telekom, Wal-Mart, Ikea e alcune stazioni televisive e in questo modo si sono arricchiti tanto da poter reinvestire il ricavato in automobili sportive e beni di lusso. Ma alla fine sono stati arrestati.
La polizia tedesca, dopo 18 mesi di indagini, è riuscita ad identificare 10 cittadini Russi che avevano trovato nel phishing un’ottima (e illegale) fonte di guadagno alle spalle degli internauti meno avveduti e non solo.
Ci si augura che presto anche gli spammers protagonisti delle più diffuse truffe via mail che colpiscono gli utenti Italiani, si pensi per esempio alla continua ondata di phishing contro i correntisti BancoPosta, possano essere presto assicurati alla giustizia.