Secondo i dati riportati nella quarta edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da Doxa per Subito ad oggi il giro d’affari del mercato dell’usato in Italia ammonterebbe a ben 21 miliardi di euro, in pratica l’1.2% del PIL nazionale. Alla crescita di questo settore avrebbe contribuito in buona parte l’e-commerce, consentendo alle compravendite di proliferare su piattaforme dedicate.
La componente digitale del mercato della seconda mano sarebbe riuscita a generare da sola un movimento di denaro pari a 9.3 miliardi di euro , con un incremento del 31% rispetto a quando registrato nell’edizione precedente dello studio. Il 42% degli utenti intervistati avrebbe dichiarato di scegliere la Rete come canale privilegiato per la ricerca e l’acquisto di oggetti usati.
A determinare tale fenomeno sarebbe in particolare la velocità del mezzo che consente di reperire in modo molto semplice i beni che si stanno cercando, con la possibilità di visualizzare più offerte senza dover contattare direttamente i venditori. Oltre il 70% del campione sondato avrebbe definito il Web come lo strumento più rapido per trovare ciò che si desidera acquistare.
Stesso discorso per quanto riguarda i venditori che nel 54% dei casi avrebbero identificato nel Web la miglior vetrina per le proprie proposte. Ad oggi i guadagni medi pro capite generati annualmente dalla cessione di oggetti usati tramite Internet si aggirerebbero intorno ai 1.030 euro, circa 200 euro in più rispetto a quanto riportato dalla precedente rilevazione di Doxa.
La maggiore propensione al risparmio degli Italiani, la volontà di regalare una seconda vita ad oggetti a cui si è legati affettivamente ed esigenze legate alla sostenibilità dei consumi hanno determinato un incremento costante del comparto nel corso dell’ultimo triennio. A parere degli analisti tale tendenza dovrebbe proseguire almeno per i prossimi 5 anni.