In futuro, anche nel nostro Paese l’Intelligenza Artificiale sarà sempre più presente nei servizi della Pubblica Amministrazione. A tal proposito basterebbe citare il caso dell’INPS che nelle scorse ore ha lanciato una sperimentazione basata su un Assistente Virtuale Intelligente, praticamente un chatbot, in grado di fornire risposte alle richieste dei cittadini.
L’AI potrebbe essere sfruttata però anche in altri aspetti che riguardano l’attività istituzionale, come per esempio la lotta all’evasione fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. A confermarlo è stato Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia e delle Finanze, intervenuto in proposito nel corso del convegno intitolato "Facciamo semplice l’Italia".
Leo ha ricordato che attualmente il tax gap italiano è particolarmente elevato e oscilla tra i 75 e i 100 miliardi di euro. Questo significa anche che i mezzi utilizzati fino ad ora per il contrasto all’evasione non si sono rivelati abbastanza efficaci, per questo motivo si dovrebbero ricercare nuove soluzioni nelle tecnologie più avanzate come per esempio le AI.
Queste ultime potrebbero essere utilizzate ad esempio per combattere le attività fraudolente. L’idea dovrebbe essere quella di intercettare molto rapidamente le anomalie contabili, in questo modo il Fisco potrebbe riuscire a bloccare in modo più semplice i capitali che vengono sottratti illecitamente alle casse dell’erario e alla collettività.
Il rapporto tra Italiani e Agenzia delle Entrate è sempre stato particolarmente delicato, tanto che ancora oggi il tema della cosiddetta "pace fiscale" si trova al centro della discussione politica. L’AI potrebbe rappresentare uno strumento utile per instaurare un clima di maggiore fiducia? Probabilmente sì ma solo se utilizzata in modo "intelligente".