Il consiglio dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha deciso di indire una consultazione pubblica dedicata alle misure con cui garantire il rispetto da parte degli influencer della normativa vigente sui servizi di media audiovisivi. L’iniziativa mira ad assimilare queste figure a delle vere e proprie emittenti televisive.
Nel comunicato stampa dedicato al lancio della consultazione non si fa riferimento soltanto agli influencer ma anche ad altre figure che operano in Rete tramite i social media o le piattaforme di live streaming. Tra queste ultime rientrano anche quelle dei vlogger, dei creator e degli streamer che trovano ora una definizione completa.
Appartengono infatti a queste categorie coloro che "creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi – su cui esercitano la responsabilità editoriale – tramite piattaforme per la condivisione di video e, in generale, tramite social media". Essi svolgerebbero quindi un’attività analoga (o comunque assimilabile) a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi.
L’Autorità ha comunque voluto distinguere chi propone contenuti online in modo continuo e organizzato, gli influencer veri e propri, dai soggetti che operano in maniera meno continuativa e strutturata. Per questi ultimi infatti non sarebbe giustificata l’applicazione per intero del regime giuridico previsto per i servizi di media audiovisivi on demand.
Tale distinzione è particolarmente importante perché nel caso dei primi potrebbero essere introdotti degli obblighi tra cui la cosiddetta SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che è comunque un’autocertificazione con effetto immediato, e l’iscrizione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione) presso la stessa AGCOM.