Mentre in tutto il Mondo i blog e i social network stanno inosarabilmente sostituendo i quotidiani come fonti privilegiate per le informazioni, nel nostro Paese si discute ancora sul fatto che il blogging possa essere assimilabile niente meno che alla stampa clandestina (cosa che, di fatto, renderebbe penalmente sanzionabile l’attività di bliogger nel territorio Italiano).
Ora, che pubblicare un contenuto senza registrazione e autorizzazione, se non si reca danno a nessuno, possa costituire ancora un reato nel 2012, è già una cosa abbastanza ridicola… ma appare ancora più ridicolo che la suprema corte di Cassazione debba essere chiamata in causa per stabilire la legittimità di pubblicare informazioni su un sito Web.
Detto questo, fortunatamente, i giudici della Cassazione sembrano aver compreso l’importanza dei cambiamenti in atto e, in una recente sentenza relativa alla tristemente celebre vicenda del blogger Carlo Ruta, hanno stabilito che l’assimilazione tra blog e stampa, o addirittura stampa clandestina, non può essere accettata.
Tale sentenza, pur non potendo costituire un precedente, risulta particolarmente importante anche a livello pratico, questo perché se i blog dovessero essere assimilati agli altri prodotti editoriali sarebbero assoggettati all’obbligo di registrazione in Tribunale.