Il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha firmato una legge che limita l’uso degli smartphone nelle scuole elementari e superiori a partire da febbraio 2025. La normativa consente l’uso dei dispositivi solo in caso di emergenza, per scopi educativi o per studenti con disabilità che ne hanno la necessità.
Smartphone ammessi solo per scopi pedagogici
Il Ministro dell’Istruzione Camilo Santana ha sottolineato che l’accesso precoce ai dispositivi digitali rende difficile per i genitori monitorare le attività online dei figli. Per questo motivo tali dispositivi dovranno essere usati in classe solo per scopi pedagogici e sotto la guida degli insegnanti.
La misura ha ricevuto un raro sostegno bipartisan, sia da parte degli alleati del Presidente Lula che dall’opposizione. Anche molti genitori e studenti hanno accolto favorevolmente la decisione. Un sondaggio ha infatti rivelato che quasi due terzi degli intervistati supportano il divieto degli smartphone nelle scuole, mentre oltre il 75% ritiene che tali device creino più danni che benefici per i giovani.
Ad oggi, circa due terzi delle scuole brasiliane impongono qualche forma di restrizione sull’uso dei cellulari, mentre il 28% li vieta completamente.
L’esempio italiano
La tendenza a limitare l’uso degli smartphone nelle scuole si sta diffondendo a livello globale. Paesi come Cina e Francia hanno già implementato misure simili, mentre negli Stati Uniti otto stati hanno approvato leggi per ridurre l’accesso ai cellulari in classe. Un rapporto dell’UNESCO del 2023 ha evidenziato che un quarto dei Paesi nel mondo ha adottato restrizioni sugli smartphone nelle scuole.
Tra questi ultimi vi è anche l’Italia, dove Giuseppe Valditara, Ministro dell’istruzione e del merito del Governo Meloni, ha firmato una circolare per il divieto di utilizzo del cellulare a scuola – anche a scopo didattico – fino alla terza media.
L’obbiettivo dell’iniziativa è, tra l’altro, quello di rimuovere una potenziale fonte di disattenzione con possibili conseguenze negative sull’apprendimento degli studenti.