Nelle scorse ore l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) avrebbe dato vita ad un’istruttoria per verificare se Google abbia approfittato di una posizione dominante nel settore della portabilità dei dati. L’azienda californiana potrebbe aver creato degli ostacoli per quanto riguarda l’interoperabilità con altri servizi.
Nel caso specifico l’Authority starebbe agendo su segnalazione di una società italiana, la Hoda, che sviluppa un’applicazione chiamata Weople. Quest’ultima, completamente gratuita, nasce per permettere agli utenti di monetizzare dai propri dati garantendo nel contempo la protezione della privacy e la possibilità di gestire le identità digitali.
Stando a quanto riportato nel comunicato che AGCM ha pubblicato in merito, gli sviluppatori di Hoda avrebbero richiesto ai loro colleghi di Mountain View di implementare un’API (Application Programming Interface) che consentisse di effetturare facilmente la migrazione dei dati da un Google account ad un account su Weople. Big G avrebbe però rifiutato la proposta.
La risposta negativa sarebbe dovuta al fatto che attualmente l’unico strumento disponibile per la portabilità dei dati da Google sarebbe il servizio Takeout della stessa compagnia, si tratterebbe però di un limite che, a parere di AGCM, potrebbe determinare una restrizione della concorrenza ostacolando l’operato di realtà alternative a Mountain View.
Google difende il suo "protezionismo" in nome della privacy e della sicurezza
Da parte sua Google avrebbe difeso le proprie ragioni sottolineando che essa mette a disposizione modalità per il trasferimento dei dati su altre piattaforme da quasi un decennio, il mancato accesso ad essi da parte di aziende di terze parti rappresenterebbe inoltre una garanzia di protezione per la privacy degli utenti e una difesa contro pratiche malevole.