Il progetto 5dNanoPrinting è un’iniziativa italiana finanziata da fondi dell’Unione Europea con un dotazione di 3.58 milioni di euro in 5 anni nel quadro del programma FET-Future and Emerging Technologies di Horizon 2020. Coordinato dall’IIT (Istituto italiano di tecnologia) di Pontedera in collaborazione con CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e STMicroelectronics punta all’implementazione di soluzioni di stampa in 5D.
Mentre la stampa 3D continua a trovare applicazioni in un gran numero di comparti (dalla sanità alle costruzioni passando per l’elettromeccanica), il 5D integra due nuove dimensioni nelle componenti realizzate: l’intelligenza dei materiali impiegati e maggiore velocità in fase di produzione, caratteristiche che rendono questo approccio particolarmente adatto all’impiego in ambito industriale.
La stampa 5D permette di produrre componenti elettroniche in modo più efficiente e personalizzato.
La stampa in 5D potrebbe rivelarsi ottimale per la realizzazione di componenti elettroniche e in particolare dei cosiddetti MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems), prodotti della nanotecnologia che attualmente richiedono un notevole dispendio di tempo e risorse per essere realizzati, nonché di NEMS (Nano Electro-Mechanical Systems).
Nonostante le loro dimensioni i MEMS e i NEMS presentano un’elevata complessità, in pochissimo spazio contengono sia un chip con funzioni di controllo che varie parti mobili, trovare una metodologia che consenta di produrli più rapidamente consentirebbe di realizzare componenti on demand personalizzate sulla base della domanda proveniente dall’Industria.
5dNanoPrinting, progetto guidato da Virgilio Mattoli, ha l’obbiettivo di aggiungere "intelligenza" e "tempo" alla stampa 3D attraverso la concentrazione di impulsi laser con cui affrontare in alta risoluzione scale come quelle del nanometro e del micrometro, si potranno così adattare MEMS e NEMS durante la fase di fabbricazione superando i limiti della produzione in serie.