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Web tax: l’accordo non c’è

L’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che riunisce i Paesi con reddito elevato e medio-alto a livello mondiale, non è riuscita a trovare una posizione comune riguardo alla famigerata Web tax, l’imposta che le aziende high tech potrebbero pagare in futuro per le loro attività in mercati diversi da quelli in cui hanno sede principale.

Le trattative attualmente in atto non riguardano unicamente i Paesi OCSE ma ben 137 nazioni, da qui la difficoltà nel trovare un compromesso che metta tutti d’accordo. Attesa per la fine dell’anno corrente, la soluzione al problema (ammesso che venga trovata senza alcuna opposizione rilevante) ha ora una nuova scadenza fissata per la metà del 2021.

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La Web Tax ha l’obbiettivo di impedire alle imprese che operano in paesi diversi di erodere la base imponibile per pagare meno tasse

La questione più importante oggi sul tavolo dei negoziati dovrebbe essere quella del cosiddetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting), un fenomeno per il quale alcune compagnie riescono a generare fatturati anche molto consistenti in paesi stranieri ma spostano gran parte di questi capitali altrove approfittando di livelli di contribuzione molto bassi.

A livello teorico l’ipotesi di trattenere maggiore liquidità attraverso la tassazione dovrebbe favorire le posizioni concilianti ma devono essere considerate anche le istanze degli Stati Uniti (in cui la maggior parte delle grandi compagnie High Tech hanno sede) e quelle dei Paesi dove alle grandi aziende viene offerta una fiscalità di vantaggio.

In mancanza di condivisione il rischio più rilevante risiede nel fatto che sempre più stati potrebbero decidere unilateralmente per l’imposizione di una propria Web tax, per gli analisti dell’OCSE si verrebbero così a creare le condizioni per nuove guerre commerciali su vari fronti con un impatto negativo per il PIL (Prodotto Interno Lordo) mondiale di almeno l’1%.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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