Cambia il modo di scambiarsi le informazioni in Rete, cambiano gli strumenti per farlo e cambiano anche le tecnologie per la protezione dei software proprietari, ma la tendenza ad utilizzare copie pirate dei programmi non passa mai di moda.
Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dalla Business Software Alliance, poco meno di un software su due tra quelli quotidianamente utilizzati nella Penisola sarebbe stato piratato, i numeri parlano di un fenomeno che non conosce flessioni.
Se infatti nel 2009 la BSA descriveva una realtà in cui il 48% del software era di provenienza illegale, nel 2010 questo dato è peggiorato guadagnando un punto percentuale; in totale si calcolano perdite pari a 1,3 miliardi di Euro per le tasche delle software house.
Come sottolineato da Luca Marinelli, presidente per l’Italia di BSA, le leggi e le sanzioni possono aiutare nella lotta contro la pirateria informatica, il problema rimane però culturale e persisterà fino a quando non si diffonderà la cultura del software legale.