Il MID (Ministero del l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione) ha reso noto che il catalogo di Developers Italia comprende oggi ben 159 software open source utilizzabili nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Tale traguardo sarebbe stata raggiunto a circa un anno di distanza dalla pubblicazione delle linee guida dedicate a questo tipo di applicazioni.
Come specificato da dicastero presieduto da Paola Pisano, Developers Italia è una community incentrata sullo sviluppo di software libero e aperto per i servizi pubblici della Penisola, essa è composta da tecnici della PA, fornitori e appassionati del coding che partecipano al progetto. Il catalogo consente invece alle PA di reperire facilmente applicazioni già esistenti, evitando così da non dover realizzare nuove soluzioni.
Ogni developer può contribuire con le sue competenze allo sviluppo di software opensource di utilità pubblica
Tale catalogo è aperto a chiunque voglia fornire il proprio contributo ed è infatti possibile proporre e adottare soluzioni progettate in ambiti diversi da quello della PA ma di potenziale interesse per un ente pubblico. Tutti i software sono messi a disposizione con licenza open source come previsto dall’art.69 del Codice dell’Amministrazione Digitale.
Attualmente sarebbero 663 le amministrazioni operanti in Italia che hanno utilizzato uno dei 159 software presenti nel catalogo, mentre sarebbero 55 le amministrazioni che hanno reso disponibile almeno una delle applicazioni pubblicate sul catalogo. Il MID incoraggia e agevola l’impiego dei software elencati anche per garantire un risparmio sulla spesa pubblica.
Nel catalogo sono riportate soluzioni e programmi informatici messi a riuso dalla PA nonché applicazioni software open source di terze parti di interesse per gli enti pubblici, tra di essi sono presenti ad esempio prodotti per la gestione documentale, la data collection e la data analysis utilizzati tra gli altri contesti anche nel campo del turismo, dell’ambiente, della cultura e della ricerca.